La strada profuma di finocchietto e macchia mediterranea. Un nugolo di case annuncia la piazzetta di Foria, frazione di Centola, nel Cilento dell'entroterra che guarda sornione a quello più “pop” della costa.
È qui che incontriamo Mario Notaroberto. Folta barba e modi gentili ma decisi, ci spiega che poco più giù crescono le sue vigne. In Cilento la viticoltura è materia giovane, soprattutto nella zona che guarda alla Basilicata e alla Calabria, dove è più facile trovare il fico bianco o campi coltivati a ceci.
Mario però è innamorato della sua scommessa. Dietro un cancello di ferro si aprono i suoi sei ettari coltivati principalmente ad Aglianico, Fiano e Falanghina. Le colline, ariose, circondano i declivi scoscesi con le vigne e guardano al mare, alle battigie di Palinuro e alle grotte riflesse nelle acque color smeraldo.
Questo è il mondo dell'agricoltura, della paziente ricerca del calice di vino perfetto, dei ritmi di una quotidianità scandita dal trascorrere delle stagioni. Notaroberto è il custode di questo fazzoletto di terra disseminato di grappoli rigogliosi: «Fare viticoltura qui è una bella sfida. Il Cilento non ha la stessa fama della Toscana in questo campo, ma d'altro canto qui non manca davvero nulla perché si arrivi ad alti livelli».
La sua azienda vinicola si chiama Albamarina, come il sole che si adagia sul mare cilentano richiamato nelle etichette. I vini scorrono corposi nel calice, figli dell’identità contadina. Qui non usiamo prodotti chimici, racconta Mario. Ogni vino cambia secondo l'andamento delle annate e asseconda i cicli del clima. È così che il vino si fa territorio. Diventa espressione della terra cui è intimamente legato, assieme al lavoro in vigna e in cantina. Il colore rosso rubino intenso è il simbolo del carattere, della forza e della tenacia di chi il Cilento lo vive da quando è nato.
Pochi chilometri separano la vigna dalla cantina. I vicoli in discesa circondano le campagne di Centola che poco oltre digradano verso il mare, tra orti e frutteti. Le vigne, ancora una volta, restano quasi nascoste allo sguardo, come se volessero rivelarsi solo all'occhio del viaggiatore più attento e appassionato. Ma è questa la caratteristica del Cilento.
Una bellezza che si disvela poco a poco, senza fretta e resta impressa negli occhi e nel ricordo di chi vuole conoscerla fino in fondo. Trascorrere una giornata con Mario Notaroberto significa, insomma, andare al di là del velo. Assaggiare il Cilento nel calice e vivere il piacere di farlo in compagnia.