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Alla corte della lontra

Alla corte della lontra Alla corte della lontra

Un picchio batte il becco contro un salice dove un pendolino sta costruendo il suo inconfondibile nido appeso ad un ramo. Intanto, una famigliola di cinghiali approfitta della giornata grigia per un rifocillante bagnetto nella palude. A salutarli dall'alto, spettacolari formazioni di gru che solcano i cieli per guadagnare le vie del Nord. Al calar della sera questo luogo incontaminato diventa il regno delle lontre che, lontane da occhi indiscreti, organizzano proficue battute di pesca.

Sono solo alcune delle scene che si svolgono quotidianamente nell'Oasi di Persano, una riserva naturale di 110 ettari della piana del Sele riconosciuta come Area Umida di Importanza internazionale. Un parco WWF con un lago artificiale dove d'estate gli svassi maggiori praticano i caratteristici rituali di corteggiamento. Qui la natura si esprime in diversi modi, passando dal bosco igrofilo, uno dei più importanti d'Italia, al fitto canneto, habitat ideale del topolino delle risaie ed ottimo rifugio per il cannareccione o il tarabusino.

«Il contesto ambientale è di altissima rilevanza naturalistica – spiega Remigio Lenza, direttore dell'oasi – poiché la varietà ecologica ha favorito la permanenza di numerosi tipi di vegetazione e di fauna. Il che conferma il ruolo chiave di questo territorio nella conservazione della biodiversità in Campania e in Italia meridionale».

Direttore Lenza, l'Oasi di Persano ospita ben 193 specie di uccelli. Ormai è una meta imprescindibile per gli appassionati di birdwatching...

Sì, grazie alla diversità dei suoi ambienti a seconda delle stagioni vengono a trovarci moltissimi volatili. In inverno arrivano le anatre: alzavole, mestoloni e morette tabaccate. In primavera ci sono gli aironi: garzette, sgarze ciuffetto e nitticore, e i limicoli, dai cavalieri d’Italia ai boscherecci fino ai corrieri piccoli. Questi ultimi fanno la loro comparsa quando con l’abbassarsi delle acque emergono spiagge di sabbia e ciottoli. I prati allagati, invece, sono l’habitat preferito dai beccaccini che setacciano il terreno con il lungo e caratteristico becco in cerca di cibo. L’oasi è sede di dormitori per rondini, balestrucci, ma anche passeri e storni, che a loro volta attirano molti rapaci. Come ospiti fissi abbiamo la poiana o il gheppio, ma anche rapaci notturni come barbagianni, civetta, allocco, assiolo e il rarissimo gufo di palude. Altre specie, solo per citarne alcune, sono il tuffetto, il cormorano, la schiribilla, il mignattaio, il martin pescatore... 

Sono costretto a interromperla! Anche perché in questa lunga lista bisogna inserire altre specie animali...

Esatto. Ad esempio, vi è una ricchissima fauna ittica. Le specie più comuni sono il cavedano, il barbo, la tinca, l’alborella appenninica oltre ad un'interessante presenza di lamprede. Tra gli anelli principali della complessa catena alimentare dell’ecosistema vi sono anfibi, come l’ululone dal ventre giallo, il rospo smeraldino e la raganella, e rettili, tra cui la testuggine d’acqua, la natrice dal collare, il cervone ed il biacco. L'oasi ospita anche volpi, ricci, moscardini e una serie di mustelidi come la puzzola, il tasso, la faina, la donnola e, ovviamente, la “nostra” lontra.

Perché è stata scelta la lontra come simbolo di Persano?

Perché il fiume Sele, insieme ai suoi affluenti, ospita una delle più vitali popolazioni di lontra d’Italia. La tranquillità e l'ambiente ottimale dell’oasi le garantiscono un rifugio sicuro. Si tratta di un animale notturno assai timoroso dell’uomo, frequenta il bosco igrofilo e gli ampi canneti. Simbolo dello stato di salute dell’ecosistema fluviale, la lontra svolge un ruolo fondamentale nella catena alimentare.

Ci racconta qualche curiosità sulla lontra?

Tuttora la biologia della lontra è oggetto di studio da parte dei naturalisti. Non tutti sanno che la lontra ama giocare poiché ha sviluppato maggiormente la parte sinistra del cervello, predisposta al divertimento. E così la vediamo utilizzare degli scivoli naturali situati ai bordi del fiume come passatempo oppure aprire i frutti di mare grazie all’abilità delle sue zampe.

Nell'ultimo periodo diversi esemplari di lontra sono stati investiti dalle auto. Quali possono essere le iniziative per la sua conservazione?

Secondo la maggior parte degli studiosi una delle cause di questo tipo di mortalità potrebbe essere la ricerca di nuovi territori da colonizzare poiché gli spazi in cui di solito vivono sono saturi. È un segnale che la popolazione di lontre è viva e vitale ed è per questo che le amministrazioni locali dovrebbero conservare e ampliare le aree dove in generale gli animali si trovano, creando corridoi ecologici che rendano sicuri i loro spostamenti.

Perché questi animali preferiscono l'Oasi di Persano?

Posso rispondere prendendo in considerazione alcune specie, simbolo del buon livello di conservazione dell'ambiente. Le folte comunità di uccelli, la varietà della fauna ittica ed erpetologica, per esempio, indicano che il sottobosco adiacente al corso d'acqua è sano. Così come la presenza della puzzola e della lontra, che sono mustelidi che vivono in zone umide e fluviali, significa che ci sono buone riserve di specie ittiche da cacciare e che l’ambiente naturale circostante è intatto.

Che cosa rende difficoltosa la sopravvivenza delle specie rare che vivono nell'oasi di Persano?

Ci sono diversi problemi come la presenza di specie esotiche sia vegetali che animali oppure l'utilizzo di concimi chimici e pesticidi in agricoltura. Ma anche la caccia e la pesca di frodo, la captazione non controllata dell'acqua dal fiume ed eventuali scarichi abusivi.

Oggi c'è un turismo più consapevole?

Oggi si è più attenti a temi come l'inquinamento e i cambiamenti climatici. E questo premia il lavoro del WWF, da sempre impegnato nella promozione delle oasi e delle attività cosiddette sostenibili, cioè in armonia con la natura.

Quindi, qual è la strada per far avvicinare sempre più persone alla natura?

Continuare come stiamo facendo, ampliando possibilmente le offerte di servizi per ragazzi, famiglie e gruppi organizzati, in modo da rendere sempre più piacevoli e duraturi i soggiorni nelle nostre aree protette.