Napoli è una città che non vede tramonti. Il sole si leva alle spalle del Vesuvio, inondando di luce l’abbraccio del Golfo. Per poi calare, a sera, dietro la collina di Posillipo e dei Campi Flegrei.
Da questo stupendo profilo, conosciuto in tutto il mondo, non è quindi possibile ammirare lo spettacolo del sole che si addormenta nel mare. Per farlo, dobbiamo oltrepassare il promontorio posillipino e dirigere lo sguardo verso Ischia.
C’è anche un altro punto in cui tutto ciò è possibile. Bisogna però prendere un aliscafo. Salpare alla volta di Capri e metter piede su una delle isole più famose del Mediterraneo. Lasciate, però, ogni velleità glamour. Se è vero che Capri è conosciuta in tutto il mondo anche per le sue serate patinate, i suoi locali alla moda e le strade dello shopping di alto livello, stavolta tocca fare qualche passo indietro e tornare alla vocazione rurale dell’isola.
A quell’aspetto selvaggio che tutt’oggi troneggia al di sotto del Monte Solaro, fra i sentieri scoscesi e rocciosi che digradano verso il mare. Capri è dura come la roccia di cui è composta. E oggi scopriremo questo suo volto austero, ammantato di bellezza.
Ci dirigiamo verso il secondo Comune dell’isola, Anacapri, percorrendo le strade in salita verso l’entroterra. Pian piano il panorama muta. Il mare si infrange sulle falesie grigie mentre le abitazioni si fanno più rade. Hotel e ristoranti scompaiono quasi del tutto. Gli alberi, i campi, qualche accenno di vigneto: la natura si riprende i suoi spazi. Siamo nella punta più Occidentale dell’isola, dove troviamo, adagiato solenne, il Faro di Punta Carena.
“In Anacapri comincia l’esperienza divina della vita. Essa è l’ultima meta che si raggiunge quando tutte le altre mete son fallite”.Edwin Cerio
È dal 1866 che questo Faro, alto 28 metri, segnala il cammino ai naviganti. È da qui, dalla stretta lingua di terra su cui si innalza, che si osserva uno dei tramonti più belli che un viaggiatore possa ricordare. Il sole che, lentamente, muove verso Ovest e va a tuffarsi nel mare che guarda all’isola d’Ischia. Un dialogo immaginifico tra due isole che più diverse non si potrebbe immaginare: rocciosa Capri, vulcanica Ischia. Solo un lembo di mare le separa. Il Faro guarda questo mare da più di 150 anni. Gli abitanti dell’isola ne vanno assai fieri: è il secondo più potente d’Italia, dopo quello di Genova.
È proprio qui, nella zona più Occidentale, che Capri rivela il suo volto. Il cuore dell'isola si nasconde sotto la pelle ruvida, fatta di sentieri scoscesi e linee di costa da togliere il fiato. Eppure, la piccola spiaggia sormontata dal Faro è la preferita dalla gente del posto. Chiunque conosca l’isola che fu di Tiberio, sa che da queste parti si trova l’anima vera e mai perduta di questo luogo.