C'è un grande scoglio, appena staccato dalla roccia, che divide la Costiera Amalfitana da quella Sorrentina. Un confine apparentemente invisibile che si infrange tra le onde di un mare profondo.
Si chiama Germano ed è un faraglione alto quasi 30 metri. Si erge a circa 15 metri di distanza dal promontorio denominato, ovviamente, Punta Germano. Un'ampiezza tale che permette il passaggio tra la terra e lo scoglio. Il gran numero di strati calcarei orizzontali disegnati dal mare ha creato un colossale busto umano cha ha sbizzarrito la fantasia dei viaggiatori.
Nel 1620 nell'Atlante d'Italia del cartografo Giovanni Antonio Magini viene citato come Jermenello, ma già nei primi del '900 aveva assunto l'attuale nome di Germano. Nel dopoguerra gli abitanti di Positano iniziarono a chiamarlo Adenauer poiché, guardandolo da ovest verso est, erano convinti che assomigliasse al profilo del cancelliere tedesco tra i fondatori della Comunità Europea. Oggi, alcuni pescatori lo identificano con testa di Garibaldi, mentre per i turisti è lo scoglio dell'Indiano.
Germano è visibile solo dal mare o da pochi punti della costa, come il belvedere a Piano di Sorrento, da cui ha inizio la fantastica litoranea che porta a Positano, o anche nei pressi della cima di Monte Vico Alvano, dove un pianoro si apre vertiginosamente nel vuoto. È forse il tratto di costa più impervio e selvaggio dell'intera Penisola Sorrentina: le poche abitazioni a picco sul mare vengono ingoiate dalla macchia mediterranea e il piacere di un bagno lo si può avere solo tuffandosi da un'imbarcazione.
Alla sua destra vi è Marinella della Calcara, così nominata per la presenza di un antico forno per la cottura del calcare ed oggi utilizzata come approdo dai pescatori e da qualche fortunato kayaker. Poco più avanti vi è la spiaggia di Tordigliano, la più affollata dai bagnanti perché l'unica a cui si può accedere scendendo un tortuoso sentiero che parte dalla Statale a 170 metri di altezza.
Tutt'intorno il mare è di un blu intenso e i suoi colori vengono definiti dai ciottoli che la corrente ha racimolato sulla riva e da una serie di scogli frastagliati poco più a largo. Oltrepassando il capo, invece, si intravedono le prime pittoresche abitazioni che compongono Positano fino ad abbracciare con lo sguardo tutta la baia... un'inaspettata esplosione di gioia e colori!
Punta Germano è il limite del Parco di Punta Campanella, la grande area marina protetta popolata da tartarughe e delfini. È la titanica bussola naturale dei pescatori notturni a caccia di totani. È la frontiera dei naviganti lungo una penisola che unisce due mondi costieri diversi: l'habitat sorrentino, i cui i delicati odori di campagna si uniscono ai profumi acri del mare, e il contesto amalfitano con i suoi meravigliosi paesini presepiali formati da grovigli di case bianche puntellati da cupole maiolicate.
Nuotare nell'acqua annerita dall'ombra di un gigante di pietra non è così rassicurante. Eppure, Germano è lì immobile a scrutare l'orizzonte come un faro spento, concentrato solo a fissare con sguardo minaccioso scolpito nella roccia i predatori della sua amata Penisola Sorrentina.