La spiaggia di Su Giudeu, nell’estremo Sud-Ovest della Sardegna, nasce da un mistero: perché si chiama così? La parola “Giudeu”, in lingua sarda, evoca – come è intuibile – un’origine ebraica. Nessuno, a primo impatto, la assocerebbe a un polpo. Eppure è così.
Il “pruppu giudeu” è un particolare tipo di polpo che nasce fra gli scogli di questo angolo di mare. A differenza del polpo Mediterraneo (detto in sardo “pruppu cristianu”) ha una sola fila di ventose sui tentacoli, un sapore più sapido e una consistenza più tenace alla masticazione. Perché il polpo a una fila di ventose si chiami “giudeu” e quello a due “cristianu” è un mistero. Forse gli ebrei di Sardegna preferivano il primo mentre i cristiani prediligevano il secondo per le loro ricette? Impossibile. Nella cucina ebraica il polpo, in quanto mollusco, è vietato dai principi espressi nella Torah. Il mistero, dunque, continua. Ciò che è certa è la maestosa bellezza di questa spiaggia in località Chia, nel territorio di Domus de Maria.
Circondata da dune alte fino a venti metri, ricoperte da ginepro e macchia mediterranea. Su Giudeu è famosa per la limpidezza delle acque e per lo scoglio in mezzo alla baia a cui dà il suo nome (poiché qui si rifugia, appunto, il “pruppu giudeu”), raggiungibile facilmente anche senza nuotare nei periodi di bassa marea. Elegante e imponente, con le sue rocce scure che fanno da contraltare alla sabbia color crema, lo scoglio di Su Giudeu è ricoperto anch’esso da una fitta coltre di macchia mediterranea, che spande i suoi profumi lungo tutto il profilo della costa durante le giornate più ventose (che qui non mancano!).
Su Giudeu è una delle perle più preziose del litorale di Chia. Poco distante da qui, l’estrema punta Sud della Sardegna: Capo Spartivento. Nomen Omen, direbbero i latini, in una delle zone più ventose dell’intera isola. Caratteristica che rende i cieli di questo territorio spesso limpidi e sgombri di nubi. Il viaggiatore può godere, da qui, dello splendido panorama che si apre sotto il suo sguardo, definito dal moto ondoso del mare e dalla scacchiera degli stagni su cui si adagiano stormi di fenicotteri.