Numero
08

La foresta incantata

La foresta incantata La foresta incantata

La piazzetta quadrangolare col pavimento di pietra, la chiesetta bianca dell’Annunziata, dell’XI secolo, con le tre volte ad arco della facciata scolorita dal tempo e dal sole, la scalinata che si snoda dolcemente dalla strada, segnando una distanza fisica e ideale da qualsiasi luogo abitato.

E poi il panorama sulla Valle del Dragone, scenografico come pochi:  Amalfi, le case di Atrani che sembrano puntini colorati, la Basilica di Sant’Eustachio sospesa sul Monte Aureo e sul villaggio di Pontone, Pogerola in lontananza. La passeggiata alla Valle delle Ferriere inizia con un assaggio di vita medievale in una delle contrade più caratteristiche della Costiera Amalfitana, quella di Minuta, a Scala. E prosegue lungo una scalinata e un’antica mulattiera immerse nella macchia mediterranea, tra i profumi degli agrumeti puntellati del giallo-oro del limone “Sfusato”, che riempiono il paesaggio come in una pittura impressionista.

La Valle è famosa per le ferriere di origine borbonica, i cui resti nascosti tra gli arbusti e i cespugli resistono al tempo per testimoniare l’antico ingegno. Camminando verso il cuore del Vallone si entra nella foresta delle fiabe: l’orchestra di cicale dà il ritmo, l’acqua del fiume Canneto scorre lungo rocce imponenti e ne disegna il volto con rivoli, ruscelletti e giochi d’acqua di rara bellezza. La gariga e la macchia mediterranea si arrampicano verso il sole in compagnia di cavallette, ragni, scorpioni e altri animali che vivono bene nei luoghi secchi e asciutti.

Felci, orchidee spontanee e piccole piante carnivore cercano invece la terra, l'umido. La coesistenza di specie vegetali diverse è una delle caratteristiche più interessanti di questa riserva. Un particolare microclima di tipo subtropicale, insensibile alle oscillazioni di temperature tra l’estate e l’inverno, ha permesso che particolari specie di vegetazione tipiche dell’era pre-glaciale resistessero nei secoli fino ai giorni nostri, racconta la naturalista Simona Gargiulo. E questo grazie alla posizione della Valle, che è protetta dai monti di Scala a nord, è esposta al sole e alle correnti marine a sud e ha una copiosa riserva idrica dovuta allo zampillare costante dell’acqua dalle rocce calcaree.

Con queste caratteristiche ambientali la maestosa Woodwardia Radicans, una felce gigante le cui foglie arrivano fino a tre metri, può vivere qui nella Valle delle Ferriere e in pochissimi altri luoghi del mondo, come in Calabria. Lo stesso dicasi per la Pteris cretica, un tipo di felce diffuso nei valloni ombrosi della penisola sorrentina e della costiera amalfitana. Oppure la Pteris vittata, una felce antichissima capace di assorbire veleno, che vive qui alle spalle di Amalfi e in pochi altri luoghi del mondo sparsi tra la Cina, l’Australia e il Sud Africa.

Anche la fauna risente del microclima. La piccola salamandrina dagli occhiali è una specie endemica del Sud Italia e abita questo luogo insieme ad altri anfibi come i tritoni, la Rana Italica, e insieme a rettili e uccelli particolarmente bisognosi di acqua come le natrici o il martin pescatore. Non è facile vedere questi animali, la salamandrina in particolare tende a non mostrarsi, ma con un po' di fortuna la foresta incantata può sempre regalare la vista di una poiana o di un gheppio che volteggiano nell’aria alla ricerca di lucertole, oppure quella del falco pellegrino, che nidifica proprio qua, tra le rupi del Vallone delle Ferriere.