Nel Seicento apparteneva alla famiglia Pamphilj ed era una vasta proprietà agricola. Nel 1797 passò alla famiglia Torlonia, composta da nobili banchieri, i quali desideravano riprodurre, attraverso questa villa, gli antichi fasti dei secoli precedenti.
Da allora questa nobile residenza romana, il cui ingresso principale si apre sontuosamente sulla via Nomentana e che nel corso del tempo ha vissuto numerose vicende di ristrutturazione, si chiama Villa Torlonia.
Durante la settimana la vegetazione spontanea di Villa Torlonia è il rifugio aristocratico di anziani e baby sitter con i bambini piccoli al seguito. La domenica diventa una meta quasi inevitabile per i tantissimi romani in cerca di spazi di libertà e in fuga da quartieri densamente popolati e soprattutto molto trafficati.
Quando cammini lungo la storica via Nomentana, una delle strade più lunghe della città, col viavai continuo delle macchine, i clacson che fanno da colonna sonora alla passeggiata, gli ambulanti che dalle borse ai braccialetti di perline colorate provano a venderti di tutto, il cancello di Villa Torlonia a un certo punto appare quasi come una visione, una tentazione irresistibile per sfuggire a tanto disordine e a tanta confusione.
Entri nel parco e si apre un mondo diverso. Ti lasci guidare dal piccolo sentiero in salita sulla sinistra senza neanche pensarci troppo, e non immagini quindi che di lì a pochi metri ti ritroverai davanti a una costruzione dalla struttura e dall’architettura magica, che ti porta direttamente nel mondo delle fiabe: la casina delle civette.
Fatta costruire dal principe Giovanni Torlonia per i suoi momenti di relax, la casina delle civette è nascosta da una collinetta artificiale ricoperta da alberi e arbusti e rappresentava la fuga dall’ufficialità e dai doveri della residenza ufficiale, il luogo dove il principe Giovanni amava ritirarsi “in sapienza e in solitudine”. Ma al sicuro, sempre, grazie allo sguardo attento e vigile delle civette raffigurate all’interno e da cui poi la casina ha preso il nome.
E la civetta è un animale speciale: vede anche di notte e sente tutto, sorvegliando in questo modo sulla bellezza e sulla storia di Villa Torlonia.