Sessantaquattro anni: è il tempo trascorso dalla scoperta dell’antica città di Baia e i nuovi ritrovamenti. Nel 1956 l’aviatore e apneista Raimondo Bucher scoprì, grazie alle foto scattate dal suo aereo, un’intera città d’epoca romana sommersa dal mare, nello specchio d’acqua che circonda le città di Bacoli e Pozzuoli.
Siamo nel cuore dell’antica Baia, laddove il bradisismo ha sommerso totalmente – tutelandola dall’incedere del tempo – questo pezzo di antica civiltà romana. Qui i nobili venivano a trascorrere la villeggiatura e qualche momento di relax. Nell’area compresa tra il Ninfeo di Claudio e la Villa dei Pisoni, affacciati sull’allora centro cittadino che digradava verso il lacus baianus, è stato individuato un complesso termale di oltre 2500 metri quadri, probabilmente parte di una residenza privata in gran parte ancora inesplorata.
La ricerca è partita nel 2018 dalle indagini su un pavimento a tessere policrome, con disegno geometrico e composto da ottagoni accostati, decorati al centro con fiori stilizzati, ognuno diverso dall’altro. Dal pavimento si è poi giunti alla scoperta di basi, colonne e gradini che permettevano la discesa in una delle vasche termali. Nella parte esterna invece c’è un’ampia banchina che proteggeva le murature dalle onde. Il molo e i pavimenti furono rialzati, negli anni successivi, a causa del bradisismo che dava problemi anche agli antichi romani, i quali dovettero rinforzare le strutture per evitarne il crollo.
Alle scoperte effettuate durante le fasi di indagine, si associano poi i lavori di ricostruzione. Il Parco Archeologico dei Campi Flegrei riedificherà, infatti, le statue presenti all’interno degli ambienti attraverso dei calchi, così come già avvenuto in altre zone dell’area nel caso del Ninfeo di Punta Epitaffio. Un percorso che si completa con gli spazi residenziali della villa, con un grande peristilio dove si riconoscono il lungo ambulacro e le colonne che lo sorreggevano, nonché i grandi vani che si aprivano su di esso. All’esterno del complesso, proprio sul lato affacciato verso il lacus, si notano tutt’oggi le bitte dove era possibile ormeggiare le imbarcazioni.
Un’immersione che diventa un viaggio nel tempo. Gli appassionati di diving possono così nuotare fra le vasche termali dell’antica città, guardare da vicino mosaici e tarsie perfettamente conservate. Chi invece preferisce lo snorkeling, può ammirare la meraviglia di Baia Sommersa dalla superficie dell’acqua, abbracciare con lo sguardo tutto il perimetro, fino a ricostruire – passo dopo passo – lo splendore di questa civiltà cresciuta sulle rive di terra vulcanica.