La costa iglesiente è dipinta con tutto lo spettro dei colori. Sulle rocce bianche si rifrange la luce del sole, che dalle sfumature del giallo e dell’arancio si tuffa nelle profondità verde smeraldo del mare. Il profilo Sud-Ovest della Sardegna è una tavolozza dove la Natura dipinge sempre nuovi scenari.
Al bianco intenso del Pan di Zucchero, monumento naturale che si erge maestoso dalle acque, fa da contraltare l’asperità delle rocce e il verde delle pinete. Proprio qui, nell’insenatura che si apre fra il massiccio del Pan di Zucchero e lo sbocco a mare della miniera di Porto Flavia, si apre la Grotta del Soffione. Una delle tante, suggestive grotte che disegnano e puntellano il profilo roccioso di queste pareti naturali.
La peculiarità salta, però, subito agli occhi: uno sbuffo d’acqua, simile a un piccolo geyser, si lancia improvvisamente verso il mare. L’effetto è dovuto alle onde che, infrangendosi sulle rocce, si insinuano nella cavità della grotta e “rimbalzano” così sotto forma di intensi e veloci spruzzi. Una sorta di “ricircolo” del mare, che prima accarezza le rocce e poi da esse viene restituito alle acque. È qui che possiamo apprezzare particolarmente il magnifico contrasto fra il bianco della roccia calcarea e l’azzurra profondità del mare salato.
Un punto di vista privilegiato è quello della barca o del gommone: arrivare qui via terra è pressoché impossibile. Bisogna solcare le onde, seguirne il moto e la direzione, fino a trovarsi proprio di fronte al Soffione, con il Pan di Zucchero alle nostre spalle e Porto Flavia e vegliare sopra le nostre teste.
Siamo nel cuore del territorio di Iglesias, dove – forse più che in ogni altro luogo – la Sardegna rivela il suo animo più selvaggio. Quello di un’isola che disvela la bellezza soprattutto nei particolari. Nel giocare costantemente con superfici e colori, fino a dipingere una tela unica al mondo.