Punta Campanella
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Una mulattiera greco-romana sospesa fra il mare, la roccia e il cielo porta al promontorio che segna il confine naturale tra i golfi di Napoli e Salerno
Il profumo di mirto e lentisco si fa sentire fin da subito. Qui, in questo lembo della Penisola Sorrentina, ci si ritrova letteralmente sospesi fra il mare, la roccia e il cielo.
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Il sentiero di Punta Campanella si adagia delicatamente sul mare. Da Termini, frazione di Massa Lubrense, si cammina lungo l’antica via Minerva: una mulattiera d’origine greca, poi ricostruita dagli antichi Romani, che ancora oggi accoglie il viandante.
Un passo dopo l’altro, il suono delle onde del mare diventa sempre più presente. Lo sguardo si allarga sempre più. Fino a Punta Campanella, dove sorge l’imponente torre che sorveglia i due golfi di Napoli e Salerno. Quel picco della Penisola, che guarda al mare blu di Capri e al solido profilo roccioso dei suoi Faraglioni.
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Un cammino intriso di leggenda. Il canto delle Sirene profuma di antichi racconti. Stradine, piccoli orti, scale e storici sentieri pietrosi. Su cui si riflette il blu profondo del mare che avvolge la Penisola Sorrentina.
Gli aromi della macchia mediterranea si prendono per mano con i sapori di questi luoghi incantati. Formaggi, salumi, l’intricato labirinto degli uliveti. E poi un sorso di vino, che si mescola al profumo della salsedine. A Punta Campanella la meraviglia è a portata di sguardo.