L’intensità del bianco e la brillantezza del verde che si abbracciano nel cuore della Baronia. Le rocce calcaree, i profumi della Macchia Mediterranea, la grande valle che si estende tra Galtellì e Orosei.
Siamo sulla cima del Monte Tuttavista, che domina la provincia di Nuoro. Siamo in una delle zone più selvagge della Sardegna, immersi nel silenzio e sedotti dalla bellezza dell'entroterra, dalle asperità del paesaggio, dalle grotte carsiche, paradiso di camminatori, di speleologi e di paleontologi. Quanti animali si saranno rifugiati in queste cavità antiche, fredde, ma che oggi profumano di ginepro e di lentisco? I corvi imperiali volteggiano sui lecci, sotto un cielo che sembra fatto di zucchero filato.
Simone, la nostra guida, attraversa i sentieri con la sicurezza di chi ne conosce ogni segreto. Il maestrale smuove gli arbusti, sembra di sentire il profumo del mare, nonostante siamo a ottocento metri di altezza. Zaini in spalla seguiamo Simone con un obiettivo chiaro: raggiungere la statua di bronzo del Cristo dello scultore madrileno Pedro Angel Terron Manrique, che svetta sul Tuttavista quasi come ricompensa per chi finalmente raggiunge la vetta. Alta dodici metri, visibile già in lontananza, l’opera di Manrique è la riproduzione del santissimo Crocifisso della chiesa di Galtellì, recentemente insignito della targa “borgo autentico d’Italia”.
Il Monte Tuttavista è un luogo di incontro. Speleologi, camminatori, pellegrini, appassionati di arrampicata, botanici, amanti dell'avventura e del viaggio, è una meta quasi obbligata per chi arriva nel nuorese. Qui, sulla cima del sovrano della Baronia, ogni affanno è lontano. Solo la bellezza è a portata di sguardo.