I fianchi della Penisola Sorrentina sono scanditi dalle insenature. Piccoli fiordi e spiagge nascoste, intervallati da grotte di roccia bianca che emerge, imponente, dal mare. Una terra sospesa fra il cielo d'un azzurro intenso e il mare che fu delle Sirene, secondo quanto ci racconta l’antica mitologia greca.
Siamo a Marina del Cantone, nella frazione di Nerano. Un guscio incantevole fatto di sabbia chiara, sassolini e mare turchese. Zaino in spalla, scendiamo verso la costa. I gradini posti sul retro di un ristorante ci conducono verso un sentiero in terra battuta.
Da qui, Marina del Cantone assume ancor più fascino, col mare che pian piano cambia tonalità fino a diventare blu intenso, il colore della profondità. Il cammino è immerso tra i profumi della macchia mediterranea. Le onde si infrangono sulle rocce a un centinaio di metri dai nostri piedi. Il dislivello è minimo, fino a giungere – dopo circa venti minuti – a una breve discesa che anticipa l’insenatura di Recommone.
Una spiaggetta lunga circa sessanta metri, composta di sassolini e ghiaia bianca. Pochi metri più al largo, la grotta che un tempo forniva riposo e ristoro ai pescatori della zona. La Penisola Sorrentina è, infatti, uno storico avamposto per chi ha vissuto e vive ancora oggi di mare. Da queste parti, barche e nasse non sono oggetti da museo.
Il turismo proveniente da ogni parte del mondo non ha intaccato l’anima autentica della Baia di Recommone, dove ancora oggi qualche pescatore abita nelle case vicine. Tra la grotta, dove trovare rifugio per le imbarcazioni, e i piccoli orti posti a ridosso della riva. Orti che fanno da scorta quotidiana per i mesi meno generosi sul fronte marino. Uno stile di vita lontano dall’idea metropolitana dei supermercati. Il contatto con la natura, qui, si esprime a partire dalla quotidianità.
La Baia di Recommone è la fusione perfetta tra chi ama dedicarsi al cammino in mezzo alla natura e chi, invece, predilige il relax più assoluto. Magari sedendosi in riva alla caletta, con l’acqua che bagna i piedi, oppure con tuffo ristoratore in questo mare che sembra quasi etereo.
Siamo, infatti, nelle zone più selvagge della Penisola Sorrentina, tra il fiordo di Crapolla, la Baia di Ieranto e il vicino scoglio di Isca. Dove il grande drammaturgo napoletano Eduardo De Filippo decise di vivere, lontano dagli affanni della città. Pochi luoghi al mondo possono dire di essere sintesi così felice di storia, natura e leggenda. Per capirlo fino in fondo basta raggiungere queste sponde. Un turismo lento e consapevole, che si fonde con la dimensione personale del viaggio e della scoperta.