Il campanile di tufo della Chiesa della Maddalena, con la sua caratteristica forma ottagonale, domina uno sperone di roccia, e guarda il mare che è di un blu intenso. Il ventre della stessa roccia accoglie case bianche, rosa, gialle, che guardano anch’esse il mare.
Atrani vista da Pontone | Ph. Flaviana Frascogna - Trentaremi
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I gozzi di legno dei pescatori sono allineati sulla spiaggia dorata uno accanto all’altro come in una gara di corsa, quasi aspettassero il via per partire tutti insieme. Un gabbiano gioca con il vento: si alza in volo, fa surf sulle onde lasciando dietro di sé l’inconfondibile scia di spuma bianca, si rimette in volo. L’aria è frizzante, punge con un profumo misto di sale e limone.
Ad Atrani si vive in una dimensione diversa, quasi rarefatta. Il respiro si rilassa, i passi si fanno lenti, ovattati, i muscoli si distendono, persino le palpebre degli occhi cedono alla tentazione della pigrizia e si abbassano lievemente, come in un costante dormiveglia. Anche il lavoro degli operai impegnati a ridipingere il volto di un palazzetto bianco ha un ritmo più lento, quasi poetico, intorpidito dai raggi del primo sole primaverile.
Un gabbiano gioca con il vento | Ph. Flaviana Frascogna - Trentaremi
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Atrani è la cartolina perfetta. Che sia inverno o primavera, l’immagine di questo borgo incastonato nella roccia sul mare, di una bellezza struggente, non si dimentica. Maurits Cornelis Escher, il grande illustratore e grafico olandese, questa cartolina con il campanile della Maddalena la riprodusse in una delle sue opere più celebri: le Metamorfosi del 1937.
Addentrandosi tra le stradine bianche e azzurre e le scalinate che si arrampicano sulla roccia alle spalle di Atrani e di Amalfi, si ritrovano altri angoli che hanno influenzato l’ispirazione artistica di Escher, che qui in Costiera, a Ravello, conobbe la giovane svizzera Jetta Umiker, la donna che nel giro di un anno sarebbe diventata sua moglie.
Atrani è una cartolina perfetta | Ph. Flaviana Frascogna - Trentaremi
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Il “Vicolo coperto” è un’opera del 1931 dove l’incontro tra una stradina con la volta ad arco e una delle tante scalinate che sono insieme bellezza e tormento della Costiera, crea un gioco di ombre particolare. Luce e ombra, montagna e mare, blu e verde, strade strette e diritte e scalinate ripide che si attorcigliano su se stesse dando sempre l’illusione che stiano per finire, la dolcezza della macchia mediterranea e l’asperità della roccia, la Costiera Amalfitana è tutta così: è un enigma, un susseguirsi di contrasti che non dà tregua, che non permette agli occhi di abituarsi, ma che suggerisce visioni, prospettive, emozioni mai ordinarie.
Escher riprodusse questi contrasti in tutti i suoi lavori campani. Durante il suo soggiorno in Costiera l’artista visitò Ravello, Vietri sul Mare, Amalfi, Atrani, Conca dei Marini, Scala, Praiano, Positano. Questi paesaggi hanno ispirato oltre quindici opere, tra cui Atrani, Case in rovina ad Atrani, Il Borgo di Turello, San Cosimo, Ravello, Costa d’Amalfi. Una passeggiata in questi luoghi diventa un gioco per chiunque ami l’arte del grande illustratore olandese: camminare alla ricerca dei labirinti, delle Metamorfosi e provare a scoprire quali suggestioni hanno ispirato tanta creatività.