Iglesias porta con sé un nome che risuona come le antiche terre di Spagna. Furono proprio gli spagnoli, infatti, ad assegnarle il prestigioso ruolo di città regia durante la loro dominazione in Sardegna. Proprio per questo, la città a Sud-Ovest dell’isola conserva monumenti e architetture che ricordano quei lontani anni del Trecento.
Iglesias è però anche altro: uno dei territori più vasti d’Italia, portatore di una biodiversità fra le più interessanti dell’intera Sardegna. Tra le distese di alberi da frutto, le coltivazioni di cereali, le antiche cave che raccontano il passato minerario della zona, troviamo anche il colpo d’occhio dei vigneti. Fra i declivi che definiscono il profilo del territorio, si inserisce questa piccola valle che conserva il sapere enoico di Cantina Aru. Siamo nella piana del Cixerri, dove ancora oggi vengono impiantate le uve storiche della Sardegna: Vermentino per i bianchi; Cannonau e Carignano per i rossi; raccolte e vinificate per ottenere vini dalla fortissima impronta identitaria.
Mario Aru è un signore slanciato, dall’espressione pacata e rassicurante. Ci accoglie col suo sorriso mentre, orgoglioso, ci lascia esplorare il terreno argilloso dove crescono i suoi filari. La vigna si prepara a vivere il pieno del suo rigoglio, alle porte dell’estate e della completa fioritura di giugno. La cantina si mostra per quella che è: in piena attività, mentre i clienti affezionati fanno la fila per acquistare il vino direttamente in azienda. Qui le parole “grande distribuzione” sono bandite, ci spiega l’enologo di Cantina Aru. I vini che maturano nelle vasche d’acciaio o nei barili in legno sonopensati per restituire, in ogni loro sfumatura, la forza, la tenacia e lo spessore di questa terra. Una ricerca continua e incessante, che mal si sposa con la spinta verso vini omologati, pensati per essere venduti su larga scala.
D’altra parte, le etichette stesse parlano per loro: Porto Flavia per il Cannonau; Pan di Zucchero per il Cannonau Rosato; Sigerro per il Carignano. Nomi che evocano luoghi simbolici dell’Iglesiente e delle zone limitrofe o che raccontano – nel caso del Sigerro – di un’antichissima curatoria della zona. Vini rossi intensi, persistenti, profondi e grandemente strutturati. Ricchi di profumi che vanno dalla frutta rossa croccante alle confetture di mora e lampone. Espressione, ancora una volta, del grande carattere di chi in questi territori produce vini da millenni. La Sardegna è, infatti, una delle regioni vinifere più antiche al mondo, al pari dell’antica Mesopotamia e delle coste del Mar Nero. Cantina Aru si inserisce appieno in questa lunghissima tradizione.
Accanto alla grande distesa delle vigne, troviamo l’antica parte poderale della tenuta. Un percorso che ci fa immergere fra usanze e ritmi secolari, scanditi dall’alternarsi fra la luce del giorno e l’oscurità notturna. Una civiltà contadina che rivive attraverso gli alberi secolari, la pietra assolata delle pavimentazioni, gli spazi umbratili delle stalle e la sequela degli attrezzi contadini appesi alle pareti. Un viaggio nel tempo che si condensa nel sorso di un calice che rende davvero incancellabile il ricordo di questa terra.