Pensare alla Costiera Amalfitana significa, generalmente, immaginare il profumo e il rumore del mare. Le onde che pian piano scandiscono le giornate di Amalfi, Positano o Atrani, adagiate da secoli su una delle linee di costa più belle al mondo.
Eppure, la Costiera nasconde un’anima rocciosa. Dura e inscalfibile come la montagna che ne definisce i contorni. Tramonti è il centro di questo cuore fatto di roccia granitica e boschi frondosi. Per raggiungerlo si percorre una strada disegnata sul fianco della montagna che separa la Costiera Amalfitana dall’entroterra della pianura Campana.
Nel Parco Regionale dei Monti Lattari, Tramonti è terra di piccole vigne, orti nascosti e agrumi profumati. Uno su tutti: il limone. Lo sa bene Felicia, che qui a Tramonti abita da sempre, circondata dalla pace del suo cascinale di campagna.
Felicia ci accoglie assieme a sua figlia Giovanna nel cortile del podere, abbracciato dalle vigne a capanna tra cui spiccano acini fitti di uva rossa. La piccola schiera di filari è solo il preludio di quello che ci attende. Pochi passi e finiamo immersi in un castagneto, dove i frutti sono ancora avvolti dalla spessa copertina spinosa che li protegge dai capricci del clima. L’ingresso del podere ci porta verso un patio dove è sistemata una tavola imbandita. Il modo migliore per accogliere un ospite o un viandante.
Felicia raggiunge, già munita di attrezzi del mestiere, la cucina esterna. Sul tavolo da lavoro sono già pronti tutti gli ingredienti: oggi si preparano trofie al profumo di limone e tiramisù ricavato dallo stesso agrume. Spianatoia, farina, acqua e mani pronte all’impasto. Felicia coinvolge, con il suo sorriso e i suoi occhi chiari, gli ospiti della cooking class.
Perché la trofia? «Perché è una tipologia di pasta che ben si sposa con i profumi del limone – ci spiega – nonostante sia un formato ligure ho pensato di introdurlo qui, in Costiera Amalfitana, perché si amalgama molto bene con i profumi e la freschezza dell’agrume». Le trofie nate dalle mani di Felicia sono sottili e affusolate. Le sue dita viaggiano sul piano di lavoro in modo veloce e sicuro. Nel giro di poco tempo, la farina e l’acqua diventano un impasto compatto che verrà poi lavorato rigorosamente a mano.
Nel far nascere le sue trofie, Felicia ci spiega come il limone – qui in Costiera – sia molto più di un ingrediente: «In cucina è tutto», racconta. I profumi si spandono fin da subito, da quando Felicia cala la pasta fresca in acqua bollente e prepara, al contempo, il sugo in padella. Si capisce bene perché queste siano state ribattezzate trofie al profumo di limone. In pochi secondi, la cucina si trasforma in un tripudio di sentori agrumati che regalano – già all’olfatto – un grande senso di freschezza. Piccoli miracoli della cucina in Costiera, versione entroterra di Tramonti.
Dopo le trofie è tempo di tiramisù! Una densità e un profumo, ancora una volta, incredibili. Riportano alla mente ricordi fatti di terra umida ed estati in campagna. Felicia ha il talento raro di far viaggiare i ricordi con la sua cucina; riportare la mente a giorni scanditi dal ritmo delle stagioni. Senza frenesia.
Lo capiamo bene quando, seduti a tavola, scopriamo che le ore sono letteralmente volate via. Un piatto di trofie, un assaggio di salumi e formaggi del posto, bruschette la cui cifra distintiva è, ancora una volta, il limone. E così, al pomeriggio inoltrato, scopriamo sotto un pergolato di campagna che assecondare il tempo, invece di comprimerlo ad ogni costo, è la più grande gioia che ci possa essere.