Sentiero delle Sirenuse
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C’era un tempo in cui a soli 3 km dalla Penisola Sorrentina potevano vedersi volteggiare nell’aria degli enormi uccelli con il volto da donna. Erano le temute Sirene, calamite mortali per i naviganti che solcavano questi mari contaminati dal loro seducente quanto pericoloso canto. Queste creature abitavano tre isolette, oggi note come Li Galli il cui nome deriva dagli animali pennuti quali erano le Sirene.
Ci troviamo a Sant’Agata sui Due Golfi, una frazione di Massa Lubrense così chiamata perché da alcuni punti si riescono a vedere contemporaneamente il golfo di Napoli e quello di Salerno. La visuale migliore per ammirare le due baie è lungo il Sentiero delle Sirenuse, uno scenografico percorso ad anello fra terrazzamenti, valloni e falesie che fiancheggia il mare sul tratto iniziale della Costiera Amalfitana.
Il tracciato si snoda fra le stradine di campagna dove si cela un antico lavatoio con due vasche in pietra, dove tutt’oggi gli abitanti continuano a lavare i loro panni. Proseguendo, si arriva a un fiorito sentiero sterrato che costeggia il mare dall’alto.
Una passeggiata dolce fino alla scalata del Pizzetiello, un promontorio in cima alle falesie di Punta Sant’Elia. Si tratta di 489 metri di ripida salita che terminano su un pratone affacciato su un bellissimo panorama: lo sguardo si perde tra Praiano e i Faraglioni e, se il tempo è favorevole, è possibile vedere anche Punta Licosa, punta estrema del Golfo di Salerno. Di fronte, sembra quasi di guardare negli occhi le mitiche Sirenuse che distano solo 2.800 metri.
Dalla vista del blu si passa alle diverse tonalità di verde della macchia mediterranea: orti, uliveti, castagneti, gariga, querceti e la rigogliosa pineta Le Tore da attraversare in tutta la sua lunghezza.
Il canto della Sirene, tradotto dal fruscio degli alberi e dalle onde che si stampano sulla roccia, ci accompagnerà durante questo cammino alla scoperta di angoli nascosti della Penisola Sorrentina.