Is Animas è una valle che accoglie i resti del villaggio di Ingurtosu. Palazzine per operai, i resti di una chiesa, il vecchio ospedale, i ruderi dei cantieri. Siamo nella Sardegna Sud-Occidentale, nel territorio di Arbus, dove per più di cento anni si è svolta un’intensa attività mineraria.
Tutto è ancora qui. La fotografia di un tempo immobile. A farci compagnia sono gli uccelli che planano leggeri, il ronzio di qualche ape e i refoli di vento che alzano – di tanto in tanto – un mucchietto di polvere. Silenzio assoluto. È così che si attraversa la valle. Dopo alcuni chilometri, il paesaggio cambia del tutto. Dall’archeologia mineraria si passa al Paradiso naturale. Termine banale e abusato? A guardare i colori e le sfumature di Piscinas sembra proprio di no.
Anzitutto le dune, alte fino a sessanta metri. Sabbia finissima e dorata, talmente particolare da essere inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità da parte dell’Unesco; il verde brillante della Macchia Mediterranea, così denso da poterlo quasi toccare; i colori smeraldo del mare. Una tavolozza dipinta dalla mano felice della Natura. Un gioiello che la Sardegna tutela e conserva, incorniciandolo fra ginepri, lentischi e olivastri.
Sette chilometri di battigia percorrono quest’angolo di costa sarda. Al largo, il mare sprofonda quasi subito nei fondali cristallini che hanno reso famosa l’isola in tutto il mondo, tra mormore, ombrine e orate. La sensazione che ancora una volta prevale è quella di sospensione, mentre il vento continua a soffiare leggero tra le dune che dominano la spiaggia.
Da queste parti, veniamo a sapere, i surfisti trovano il loro habitat naturale. Le onde raggiungono spesso dimensioni considerevoli, tanto che surf, windsurf e kite costellano di frequente, con i loro colori accesi, il blu del panorama.
Lontana da ogni minima ombra di affanno legata al concetto di routine quotidiana, la spiaggia di Piscinas accoglie chiunque voglia rispettare i capolavori che il pianeta sa pennellare. Accanto alle tartarughe che depongono le loro uova nei pressi della costa e alle non rare incursioni del cervo sardo fra gli arbusti della Macchia Mediterranea, questo specchio di mare accarezza il cuore e la mente. Aiutandoci a riprendere tempo e spazio per la bellezza.