Un tempo l’aquila aveva scelto la sua cima per costruirsi casa e nidificare. Da questa posizione privilegiata, gli animali spiccavano il volo con un occhio sul mondo di sotto: il mare limpido, con tutte le sfumature di azzurro e di blu, i riflessi argentati del sole, le lievi increspature create dal venticello perenne, i fondali ricchi di flora e di fauna.
Il Nido dell’Aquila è forse il faraglione più affascinante della costa di Buggerru, nella direzione che guarda a Portixeddu. Affiora dall'acqua per venticinque metri ed è come se facesse da vedetta alla costa. È un faro per chi naviga. Assomiglia a un coltello affilato dall’aria minacciosa, incute persino timore. Ma se lo si guarda da un'altra angolazione sembra una vela tenuta in piedi dal vento. Oppure, forzando l’immaginazione, la pinna di uno squalo in mare aperto.
Ed è di una bellezza struggente, come la costa che ha di fronte. Rocce alte, di origine calcarea, bianche, ideali per chi ama arrampicarsi. Tra le più antiche della Sardegna, vecchie di oltre cinquecento milioni di anni, profumano di macchia mediterranea: mirto, ginepro, lentisco. Fragranze che si disperdono nell'aria grazie alla brezza del mare e creano un odore indefinibile, tipico di questi luoghi, che è al tempo stesso uno stato d'animo. Il profumo di Sardegna.
Le agavi in fiore, in lontananza, danno al paesaggio un tocco esotico. Ricca di minerali, in passato la costa di Buggerru è stata il paradiso dei ricercatori per i ritrovamenti minerari che corrispondevano alle prime forme di vita marina. Oggi è un paradiso per chi ama abbandonarsi al mare, alla natura, al silenzio, al profumo di Sardegna.